Friday, April 17, 2009

"Negli ultimi dieci anni la gestione dei flussi migratori ha costituito in Europa e in Italia un vastissimo laboratorio di repressione. È sulla pelle degli immigrati, infatti, che gli stati e i governi hanno attuato – attraverso strumenti normativi e giuridici – una nuova apartheid per escludere gli immigrati dal godimento di libertà e diritti universali..........
......Un altro aspetto aberrante di questo impianto legislativo è la creazione dei Centri di Permanenza Temporanea (CPT) che oggi si chiamano Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE). Si tratta di luoghi di detenzione per soli immigrati. L’immigrato che entra irregolarmente in Italia veniva incarcerato in queste strutture per sessanta giorni prima dell’identificazione e dell’espulsione: si finisce dunque in un CIE non certo per aver commesso un reato bensì a causa di un illecito amministrativo. Con le nuove norme previste dal cosiddetto decreto-sicurezza, questo periodo di detenzione viene esteso addirittura a sei mesi. Giova ricordare che i centri di identificazione costituiscono una grossa fonte di reddito per le strutture laiche e religiose che li gestiscono......."
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria

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