Wednesday, October 31, 2007

“……tutte circondate e simbolicamente protette dalla Grande Muraglia. Questa era la Cina di un tempo. Ma ora che tante mura sono cadute, abbattute dal vento della globalizzazione, la recinzione, la chiusura, diventate

categorie immateriali, sopravvivono nella testa dei cinesi moderni, sottoposti alla grande sfida di un libero mercato planetario e dunque in una condizione di ansia continua che li spinge a non darsi pace se non si restringono e si compattano……….

……Bancarelle di verdure dalle forme stravaganti, infinite varietà di pesci e molluschi essiccati, anatre laccate,

musi e orecchie di maiali che galleggiano nei pentoloni di brodo grasso, una folla densa che negozia concitatamente in mandarino, bettole dai tavoli unti dove ci si serve da carrelli fumanti di ravioloni al vapore. È un mondo di viuzze strette che non sembra California, perfino l’agenzia della Bank of America è una pagoda, il filobus della linea 1 ha passeggeri solo asiatici, le insegne sono ideogrammi, i medici praticano l’acupuntura, gli avvocati e gli assicuratori sono tutti cinesi come i loro clienti, al mattino i vecchietti fanno il tai-chi nel giardinetto del tempio buddista e dalle finestre aperte della scuola esce la cantilena corale dei bambini che scandiscono gioiosamente in quattro toni le sillabe del linguaggio più complicato del genere umano…………

………. Ma il guscio di quelle viuzze si è rotto da tempo, un esercito di cinesi è fuoriuscito ed è dilagato altrove. L’idea stessa della enclave-Chinatown, di quel “territorio etnico”, le nuove generazioni l’hanno superata. Sono i giovani studenti che da anni vincono a maggioranza le borse di studio in matematica e informatica, e hanno trasformato Berkeley nel campus universitario più asiatico d’Occidente. Sono i

tecnici, i manager, gli imprenditori che formano la più grossa comunità etnica della Silicon Valley a parità con gli indiani. Yahoo, una delle aziende………"

Federico Rampini

"......Chinatown è a New York, ma è anche a Milano, a Londra, a Parigi. Chintown è un’enclave di Cina nel mondo occidentale, Chintown è

dovunque esista una grande metropoli, perché è il simbolo delle grandi capitali europee e americane, dove i popoli, le storie e le lingue si mescolano in maniera naturale, e dove naturalmente si incrociano culture, esperienze, tradizioni, memorie individuali e collettive. Dove una cultura antichissima e carica di storia, di cultura, di saggezza come quella cinese incontra naturalmente altre culture, altri stili di vita, tradizioni, costumi – quelli occidentali, ma anche quelli orientali filtrati dall’occhio occidentale, e viceversa quelli occidentali filtrati, a loro volta, dall’occhio orientale e dall’influenza della cultura, degli stili di vita, della straordinaria vitalità della nouvelle vague cinese dilagante oviunque in occidente.

Chinatown è l’esempio perfetto della città surmoderna:……– ma una città in cui l’accumulo è puro caos, è folle mixaggio di elementi differenti e tra loro inconciliabili, dove non solo i riferimenti culturali, ma anche i piani della finzione e del reale si mescolano incontestabilmente, in un continuo e inarrestabile cortocircuito di significati e di riferimenti caotici, sovrapposti, incrociati: dove il kitsch della fiction e del folklore si mescola a quello della tradizione popolare, dove l’immagine (vera o falsa, ha poca importanza) che abbiamo della Cina si mescola all’immagine dell’Occidente, dove l’accumulo di elementi sovrapposti e lo sfasamento del reale diventano i cardini stessi della visione. …….”

Alessandro Riva




Monday, October 29, 2007

Mondo surmoderno + dolci utopie

Friday, October 26, 2007

Monday, October 22, 2007

Distopia3

Saturday, October 20, 2007

"......Astro e disastro: in fin dei conti, tranne il pianeta blu, il deserto è ovunque, e Marte o Venere non sono altro, insieme alla Luna, che deserti geosferici; la somma di una sodaglia cosmica di cui ognuno può sperare di appropriarsi, un giorno o l'altro, come tanti terreni in abbandono pronti per la grande lottizzazione!...............................................................Già visto, già quì, a portata di mano come a portata di voce, il pianeta blu non sarà altro che un angusta periferia, non solo resa insalubre dai suoi inquinamenti, ma anche inabitabile a causa delle sue dimensioni minime. A furia di sbattere senza tregua contro i quattro angoli della Terra, il terrestre la troverà presto disumana - malsana................."
Paul Virilio

Wednesday, October 17, 2007


MASSA-------città inclusiva
CULTURA----oltre l'identità
......................................................................
continuano a costruire città ed identità!

Saturday, October 13, 2007

“Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell’India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente addomesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell’Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani. Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell’Europa meridionale e si veste. Indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe dell’Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell’antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo; si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del XVII secolo. Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un’antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell’India del Sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell’originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l’idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo la frutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti, secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell’Asia minore.
Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera delle sedie e fuma, secondo un’abitudine degli indiani d’America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano… ”

Ralph Linton


Friday, October 12, 2007

E' già in libreria!
Un progetto di cooperazione internazionale e d'architettura fatto con e grazie all'Associazione Archintorno, raccontato in questa eccellente pubblicazione!

Titolo: Costruire con la gente. Una casa comunitaria nel villaggio indigeno di Santa Cruz Tepetotutla, Oaxaca, Messico
Editore: CLEAN

Friday, October 05, 2007

Distopia2 - Mondo liscio
"......è la rivoluzione dei trasporti, che sopravvive e trascende non solo la rivoluzione industriale, ma la rivoluzione dell'informazione, con le sue autostrade, la moltiplicazione delle reti sotterranee........che, a quanto pare, hanno liberato l'uomo dalla superficie irregolare del suolo......"
Paul Virilio

Monday, October 01, 2007